Il Sufismo attraverso la Storia

Parte ΙΙ (1200-2007 dC)

Le allegorie erano un modo di espressione privilegiato per i Sufi. Si deve a Nezami (1141 – 1209 dC) il racconto " Haft Paykar" o "Le Sette Principesse"come anche la famosa storia di amore epico Layli e Majnun, una profonda allegoria spirituale. Versioni popolari di Layli e Majnun sono state raccontate dall’Africa del Nord all' India.1

Oltre alle Mille e una notte, di cui fa parte la storia di Aladino, il racconto allegorico più conosciuto in Occidente è Il linguaggio degli uccelli di Farid ud-Din Attar (2) ( morto nel 1220 dC). La storia narra la brama di un gruppo di uccelli che desiderano conoscere il grande Simorgh, il Re adorato.Gli uccelli guidati da Hodhod (l'upupa) iniziano il loro viaggio con l'entusaismo e la passione verso la terra di Simorgh per conoscere il grande " Simorgh", che in verità è l’Amato. Ma la maggior parte degli uccelli, inventando delle scuse, non continua il viaggio, e rimangono solo "trenta uccelli", "si morgh" in persiano. Essi attraversano Sette Valli ed arrivano nella terra di Simorgh. Chiedono di vedere il Simorgh, ma la loro richiesta non viene accettata e i trenta uccelli o si morgh, in preda all’amore e all’estasi, morendo e sparendo dal loro mondo fisico entrano nel regno dell’anima. Con loro grande sorpresa , si rendono conto che in realtà, il grande Simorgh che hanno tanto cercato non è altro che la loro propria identità reale. In altri termini, il Simorgh, cioè la verità, è si morgh ossia la realtà dei 30 uccelli. Essi si rendono conto che per loro si tratta di un viaggio iniziatico, alla scoperta della propria Verità.

In questa storia l'upupa - colui che guida gli uccelli - è usato come un'allegoria di un maestro Sufi che guida i suoi allievi verso l'illuminazione.Gli uccelli devono attraversare Sette Valli per trovare il Simorgh e queste Sette Valli rappresentano le tappe che deve superare il ricercatore della verità per conoscere Dio attraverso la scoperta del suo vero Sé.

Il poeta Sufi più famoso in Occidente è Jalaleddin Rumi (1207- 1273 dC), conosciuto anche come Molavi. Precettore religioso convenzionale, aveva subito una trasformazione radicale a 37 anni davanti all’apparizione inattesa di un derviscio itinerante chiamato Shams Tabrizi. Per lui Shams era lo specchio dell’Amato. Rumi è anche legato alla scuola Oveyssi da due catene iniziatiche differenti: da parte di suo padre, Baha al-Din Valad, che fu il discepolo del celebre sufi Najmedin Kobra, e attraverso il suo venerabile maestro Shams Tabrizi, che fu lui stesso discepolo di Baba Kamal Jondi, che era stato il discepolo dello Sceicco Najmedin Kobra Oveyssi. La sua opera comporta ben sei volumi, nei quali esprime gli amori di colui che ama: "Chi cade nelle mani dell’Amore piange come pioggia; chi si allontana dall’Amore gela come la neve." 3

Il nobile Semnani (1261-1335 dC) lasciò la corte per consacrare la sua esistenza e la sua grande ricchezza a Dio solo, e scrisse abbondantemente, in versi e in prosa: "Cogliendo il fiore dell’amore, ho ferito l’occhio dello spirito con cento spine. 4   " Amir Seyed Ali Hamedani (1313-1384 dC), detto "il secondo Ali" per l'altezza del suo rango, emigrò nel Cachemir con 700 fedeli.

Shamseddin Hafez Shirazi (scomparso nel 1389 dC), un altro poeta Sufi iraniano conosciuto in tutto il mondo, che ha ispirato i grandi filosofi e i grandi poeti del mondo intero e che fu molto ammirato particolarmente da Goethe, fu anche membro della Scuola di Sufismo Oveyssi. Era il discepolo dello Sceicco Mahmoud Attar Shirazi, che a sua volta era il discepolo di Pir Golrang.

Dal quindicesimo secolo ai nostri giorni, altri grandi sufi hanno continuato a distinguersi, per esempio Seyyed Mohammad Nourbakhsh (scomparso nel 1464 dC), Shah Ghassem Faizbakhsh (morto nel 1520 dC), Darvish Mohammad Mozaheb Karandehi (morto nel 1627 dC), Seyyed Abdolvahab Naini (morto nel 1798 dC), Hadj Mohammad Hasan Kouzeh-kanani (morto nel 1834 dC) e Hazrat Agha Abdolghader Jahromi (morto nel 1884 dC).

Hazrat Jalaleddin MIR Abolfazl Angha (1849-1915) il trentanovesimo Maestro della Scuola Oveyssi

Hazrat Mir Ghotbeddin Mohammad Angha (1887-1962)

Hazrat Shah Maghsoud Sadegh Angha (1916-1980)

Hazrat Salaheddin Ali Nader Angha (Maestro della Scuola M.T.O. Shahmaghsoudi® Scoula di Sufimo Islamico)


1. Nezami, The Story of the Seven Princesses (London: Bruno Cassirer, 1976)
2. Farid ud-Din Attar, The Conference of the Birds (NY: Penguin, 1984)
3. Jalaleddin Rumi, The Mathnawi of Jalaleddin Rumi (London: E.J. W. Gibb Memorial Trust,1926-1982)
4. Anmarie Schimmel, Mystical Dimensions of Islam (University of North Carolina Press, 1975)